Con un comunicato del 2/3/2018, il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro fa il punto, tra l'altro, al par. 8, delle collaborazioni coordinate e continuative. Si sottolinea (per ASD/SSD) che: 
- non si applicheranno i divieti di cui al comma 1 del D.Lgs. n. 81/2015 in tema di collaborazioni coordinate e continuative;
- solo i compensi derivanti dai contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati da associazioni e società sportive dilettantistiche non lucrative riconosciute dal CONI costituiscono redditi diversi ai sensi dell'art. 67, comma 1,lett. m) del T.U.I.R. quindi non tassabili fino a 10.000 euro (1/1/18);
- proprio in riferimento alle novità relative alle SSD non lucrative, permangono dei dubbi circa i risvolti previdenziali del nuovo quadro normativo. In buona sostanza, il riferimento alle collaborazioni coordinate e continuative di cui al comma 2 del D.Lgs. 81/2015, pone il dubbio sul trattamento previdenziale dei redditi corrisposti. Mentre dal punto di vista fiscale la qualificazione come redditi diversi, ne esclude l'imponibilità fino alla soglia di € 10.000,00, ci si interroga se la stessa esenzione è da estendere anche alla contribuzione previdenziale.