«Paolo ha costruito migliaia di ponti verso tutte le persone che lo hanno conosciuto regalando a ciascuno il suo sguardo accogliente, il suo sorriso di ri-conoscenza, il suo viso illuminato dall’incontro». Nel ricordo di Nicoletta Fasano, tutto l’affetto e la riconoscenza di una giovane allieva verso il proprio maestro. Giacché anche questo è stato Paolo De Benedetti, per i moltissimi giovani che hanno avuto la fortuna di avvicinarlo: un costruttore di ponti intergenerazionali, attraverso i quali travasare l’importanza della “memoria”. «Ma non si può fare memoria se non c’è ascolto e questo avviene solo se ci si abbandona nell’altro, se ci si riconosce nell’altro», prosegue ancora Fasano, unendo al ritratto di Paolo quello altrettanto affettuoso verso le sorelle Elda ed Enrica Jona, formatrici a loro volta della nuova generazione dei “testimoni di quel che è stato”.