Nel settembre del 2008 Paolo De Benedetti, su invito di Carla Forno, aveva accettato di partecipare alla Scuola di Alta Formazione, la “Cattedra Vittorio Alfieri”, all’interno di un corso dedicato alla lettura critica delle tragedie alfieriane. «Come Paolo iniziò a parlare - ricorda per noi la direttrice del centro di studi alfieriani -, tutti subito compresero che quella lezione avrebbe aperto prospettive diverse, che quel testo sulla solitudine esistenziale dell’uomo di fronte a Dio, avrebbe ricevuto nuova profondità». In questo suo breve saggio, appunto, Carla Forno ci rende quindi l’interpretazione puntuale e originalissima che della tragedia biblica fece PdB, dimostrando già in quell’occasione la sua straordinaria capacità di lanciare un «primo ponte con il nostro tempo, nel riferimento al Cardinale Martini, fondatore a Milano di una “cattedra” per i non credenti, non per indurli a credere, ma per la convinzione che in ogni credente ci sia sempre un non credente e viceversa».