«Cos’era l’ironia di Paolo De Benedetti? Un giudizio esatto su cose e persone, intriso di senso critico e di compassione umana ben calibrati, che giocando con le parole esaltavano senza idolatrare e criticavano senza distruggere». Ecco un altro aspetto di
Pdb che, in questa carrellata di ricordi personali e amicali proposta da
Identità, vede co-protagonista l’amico e discepolo Massimo Giuliani. Un ritratto per certi versi ironico a sua volta, ma che trasuda di grande affetto ed enorme riconoscenza. «Certo - sottolinea infatti Giuliani – [Paolo] amava usare aggettivi superlativi, ma capivi subito che dietro quei superlativi stava una certa dose di ironia, altrimenti sarebbero suonati semplicemente ridicoli. E Paolo poteva sembrare paradossale, a-logico o provocatorio, ma mai ridicolo». |