ABBONAMENTI
GLOBO-ROMA
5 ingressi 25 euro
validità 3 mesi
10 ingressi 45 euro
validità 5 mesi
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BIGLIETTO STUDENTI SEMPRE RIDOTTO PER SCUOLE MEDIE SUPERIORI
E UNIVERSITARI UNDER 26 MUNITI DI LIBRETTO |
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PARIGI A PIEDI NUDI
da giovedì 17 maggio al cinema Globo
giovedì e venerdì ore 17.15 - 19.20 - 21.30
sabato ore 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30
domenica ore 16.30 - 18.30 - 20.30
martedì ore 19.20
mercoledì ore 21.30
lunedì riposo settimanale
Fra-Belgio, 2016
Paris pieds nus
Regia: Dominique Abel, Fiona Gordon
Attori: Dominique Abel - Dom, Fiona Gordon - Fiona, Emmanuelle Riva - Martha, Pierre Richard
Sceneggiatura: Dominique Abel, Fiona Gordon
Fotografia: Claire Childéric, Jean-Christophe Leforestier
Montaggio: Sandrine Deegen
Scenografia: Nicolas Girault
Costumi: Claire Dubien
Genere COMMEDIA
Produzione
CG CINÉMA, COURAGE MON AMOUR, IN CO-PRODUZIONE CON MOTEUR S'IL VOUS PLAÎT PRODUCTION
Distribuzione
ACADEMY TWO
Data uscita 17 maggio 2018
https://www.youtube.com/watch?v=Ne9ot5SKxUI
Fiona lavora come bibliotecaria in una piccola città canadese. Quando riceve una lettera con una richiesta di aiuto da parte della 93enne zia Martha che vive a Parigi, Fiona salta sul primo aereo e sbarca nella capitale francese dove, però, scopre che l'anziana donna è scomparsa. Mentre cerca di districarsi in una serie di disavventure, Fiona incontra Dom, un senzatetto egoista e seducente che non la lascerà sola...
"Il cinema di Fiona Gordon e Dominique Abel smentisce le apparenze. Lo crediamo minimalista ma a torto perché ciascuna immagine dispiega un ventaglio di idee, di invenzioni, di emozioni. Lo crediamo artificioso e costruito con precisione millimetrica ma in realtà diventa ogni volta terreno di gioco dove tutto slitta traboccando libertà, spontaneità e audacia.
Questo gioco dei contrari è appannaggio dei grandi artisti. Comparati regolarmente a Jacques Tati, di cui Gordon e Abel rivendicano con rispetto l'ascendente, se ne appropriano offrendogli una nuova giovinezza, senza cadere mai nella citazione reverenziale e museale. Che disegnino il ritratto di una donna che scopre la sua dipendenza dal freddo (L'Iceberg) o la storia d'amore tra una fata e un portiere d'albergo (La Fée), le loro opere tracciano una strada singolare e funambolica, oscillando tra dramma e burlesque, che riposa sul principio quasi immutabile di un corpo (fisico o sociale) di fronte a un'avversità (materiale o esistenziale).
La dimensione ludica e poetica del loro lavoro non è mai sterile o naïve e interroga il mondo in maniera garbatamente assurda prima di incantarlo. Equivoci, abbagli, casualità, felicità o tragedie nutrono una sceneggiatura che pesca nei piccoli drammi anonimi del nostro quotidiano e tra gli outsiders eccentrici che lo calcano con piedi enormi. Una straniera smarrita, un senza tetto lunare, una donna âgée e il suo antico amore si cercano, si trovano e si perdono ancora lungo le strade di Parigi, sulle rive della Senna, dentro appartamenti haussmaniani o tende canadesi". (Marzia Gandolfi, mymovies.it)
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VAN GOGH - TRA IL GRANO E IL CIELO | REPLICA
martedì 22 e mercoledì 23 maggio al cinema Globo
martedì 22 ore 17.15 - 21.30
mercoledì 23 ore 17.15 - 19.20
lunedì riposo settimanale
Ita, 2018
Regia: Giovanni Piscaglia
Attori: Marco Goldin - (consulente scientifico), Valeria Bruni Tedeschi
Sceneggiatura: Matteo Moneta
Musiche: Remo Anzovino - colonna sonora originale del compositore e pianista Remo Anzovino
Genere DOCUMENTARIO
Produzione
3D PRODUZIONI, NEXO DIGITAL
Distribuzione
NEXO DIGITAL
Data uscita 9 aprile 2018
https://www.youtube.com/watch?v=JbAxIhxCkj8
Il genio olandese riletto attraverso gli occhi della sua più grande collezionista nella mostra di successo di Vicenza.
Con la partecipazione straordinaria di Valeria Bruni Tedeschi.
Dopo il successo di Loving Vincent, che ha ormai portato nelle sale un totale di 240 mila spettatori, arriva al cinema il film evento che offre un nuovo sguardo su Van Gogh (1853-1890), attraverso il lascito della più grande collezionista privata di opere del pittore olandese: Helene Kröller-Müller (1869-1939), la donna che ai primi del Novecento, ammaliata da un viaggio tra Milano, Roma e Firenze, e sull’esempio del mecenatismo dei Medici, giunse ad acquistare quasi 300 suoi lavori, tra dipinti e disegni.
Così, proprio a partire dall’Italia tanto amata da Helene e da una mostra che sta raccogliendo un’affluenza eccezionale (sono già quasi 350.000 i visitatori a oggi, a un mese dalla chiusura), nasce Van Gogh. Tra il grano e il cielo. Il film evento, diretto da Giovanni Piscaglia e scritto da Matteo Moneta con la consulenza scientifica e la partecipazione di Marco Goldin, è prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital e sarà nelle sale solo il 9, 10 e 11 aprile, per raccontare l’unione spirituale di due persone che non si incontrarono mai durante la loro vita (Helene Kröller-Müller aveva 21 anni quando Van Gogh morì nel 1890), ma che condivisero la stessa tensione verso l’assoluto, la stessa ricerca di una dimensione religiosa e artistica pura, senza compromessi. Due universi interiori dominati dall’inquietudine e dal tormento, che entrambi hanno espresso attraverso una vera e propria mole di lettere: fonti storiche insostituibili ed elemento suggestivo che punteggia la narrazione del documentario. La colonna sonora originale del film è firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino.
Ad accompagnare l’intero racconto è l’attrice Valeria Bruni Tedeschi, ripresa nella chiesa di Auvers-sur-Oise che Van Gogh dipinse qualche settimana prima di suicidarsi. L’occasione per raccontare l’intera parabola artistica di Van Gogh, e la collezione di Helene Kröller-Müller, è una mostra di eccezionale rilievo, Van Gogh. Tra il grano e il cielo, nella Basilica Palladiana di Vicenza, curata dallo storico dell’arte Marco Goldin, che raccoglie 40 dipinti e 85 disegni proventi dal Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda, dove oggi è custodita l’eredità di Helene. Al viaggio dentro la mostra, si affianca quello in alcuni dei luoghi più importanti per l’arte di Van Gogh: la chiesa di Nuenen (soggetto dei quadri e dei disegni degli anni olandesi che fanno da sfondo al capitolo dedicato all’ansia religiosa di Van Gogh, che trova un parallelo in quella di Helene), l’Accademia Reale di Belle arti di Bruxelles (nelle cui aule Vincent trascorse pochi mesi), le strade di Parigi (da Rue Lepic 54, dove Vincent visse per due anni a partire dal marzo 1886 con il fratello Theo, sino al Moulin de la Galette e alla vigna di Montmartre) e Auvers-sur-Oise (dove l’artista si recò negli ultimi settanta giorni della sua vita e fu accompagnato in questo percorso dal Dottor Gachet). Una serie di preziose riprese sono state realizzate a Otterlo nelle sale e nel parco del Kröller-Müller Museum, progettato da Henry van de Velde a poco più di un’ora di auto da Amsterdam.
Il documentario propone inoltre gli interventi di alcuni autorevoli esperti: la storica dell’arte Lisette Pelsers, direttrice del Kröller–Müller Museum di Otterlo in Olanda; Leo Jansen, studioso che ha curato l’edizione critica delle lettere di Van Gogh; Sjraar van Heugten, storico dell’arte tra le maggiori autorità mondiali sul lavoro di Vincent van Gogh; la scrittrice e storica della cultura, Eva Rovers, autrice della biografia di Helene; Georges Mayer, professore onorario di Storia dell’arte all’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles; lo scrittore e docente di Storia dell’arte all’Università Paris 8 Pascal Bonafoux.
Helene Kröller-Müller
Helene Müller fu nel suo tempo una delle donne più ricche d’Olanda. Figlia di industriali tedeschi, sposò Anton Kröller, con il quale si trasferì in Olanda e con cui ebbe 4 figli. Si avvicinò all’arte durante le lezioni di Henk Bremmer, pittore e divulgatore culturale, dal quale era solita accompagnare la figlia. Fu Bremmer a consigliarle i primi acquisti e a farle conoscere l’arte di Van Gogh. E nel 1909 Helene acquistò il primo quadro del pittore olandese. Negli anni della maturità, quando la sua collezione sarà la più importante dopo quella degli eredi di Van Gogh, Helene deciderà di fondare un museo per condividere con gli altri la serenità e il conforto che traeva dai quadri. L’ispirazione le verrà proprio da un viaggio in Italia, tra Milano, Roma e Firenze, dove l’esempio dei Medici e del loro mecenatismo fece su di lei una profonda impressione. Helene si ispirò a Van Gogh a tal punto da andare al fronte a curare i feriti durante la Prima guerra mondiale, spinta da quello stesso amore verso i sofferenti e gli umili che aveva portato Vincent a farsi predicatore laico tra i minatori della regione belga del Borinage, qualche tempo prima di decidere di diventare artista.
La mostra di Vicenza
Curata da Marco Goldin, la mostra Van Gogh. Tra il grano e il cielo (aperta sino all’8 aprile nella Basilica Palladiana di Vicenza) racconta l’arte e il genio di Van Gogh attraverso i principali periodi della sua attività: gli anni olandesi, dominati da scene di vita contadina e da colori terrosi, debitori della pittura di Jean-François Millet e della scuola realista francese di Barbizon, oltre che della scuola dell’Aia; il periodo parigino, quando Van Gogh trova la sua strada nell’esplosione del colore e nella pittura a piccoli tocchi degli impressionisti e soprattutto dei post impressionisti come Seurat; Arles, il momento più felice, quando il pittore si perde nella luce e nell’estasi della pittura en plein air, ma anche quando la tensione emotiva e il fallito tentativo di dare vita a una comunità artistica insieme all’amico Gauguin lo portano alla prima grave crisi, che lo conduce a recidersi parte dell’orecchio; il ricovero nella casa di cura per malattie mentali a Saint-Rémy e l’elaborazione di un segno stilizzato e vorticoso, forse il suo più caratteristico; infine le ultime dieci settimane a Auvers-sur-Oise, quando la sua pittura si fa un poco più distesa. Particolare rilievo la mostra dedica al disegno nella pratica dell’artista olandese. Le sue tele apparentemente istintive e realizzate in presa diretta si avvalevano talvolta di lunghi studi preparatori, non schizzi ma opere in sé compiute, dove già si trova la presenza della linea spezzata che caratterizza lo stile dei dipinti. Lavori delicati, i disegni, che soffrono la luce e che pertanto è molto raro vedere esposti.
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COSA DIRA' LA GENTE
da giovedì 17 maggio al cinema Roma
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giovedì e martedì ore 17.15
venerdì e mercoledì ore 19.20
sabato ore 18.20
domenica ore 16.20
lunedì riposo settimanale
Norvegia, 2017
Hva vil folk si
Regia: Benoît Jacquot
Attori: Isabelle Huppert - Eva, Gaspard Ulliel - Bertrand Valade, Julia Roy - Caroline, Marc Barbé - Georges Marlin, Richard Berry - Régis Grant, Ellen Mires, Nathalie Charade
Soggetto: James Hadley Chase - (romanzo)
Sceneggiatura: Benoît Jacquot, Gilles Taurand
Fotografia: Julien Hirsch
Musiche: Bruno Coulais
Montaggio: Julia Grégory
Scenografia: Katia Wyszkop
Costumi: Marielle Robaut
Effetti: Benjamin Ageorges
Suono: Olivier Goinard, Paul Heymans, Christian Monheim
Durata 100'
Colore C
Genere DRAMMATICO, ROMANTICO
Specifiche tecniche
(1:2.39)
Tratto da
romanzo omonimo di James Hadley Chase (ed. Feltrinelli)
Produzione
MÉLITA TOSCAN DU PLANTIER, MARIE-JEANNE PASCAL PER ARTE FRANCE CINÉMA, MACASSAR PRODUCTIONS, IN COPRODUZIONE CON ARTE FRANCE CINÉMA, NJJ ENTERTAINMENT SCOPE PICTURES, LUC BESSON PER EUROPACORP
Distribuzione
TEODORA FILM
Data uscita 3 maggio 2018
https://www.youtube.com/watch?v=Je8BVPuoTDw
La sedicenne Nisha vive una doppia vita. A casa con la sua famiglia è la figlia pakistana perfetta, ma quando è fuori con le sue amiche, è una normale adolescente norvegese. Quando suo padre la sorprende a letto con il suo fidanzato, i due mondi di Nisha si scontrano brutalmente. I genitori della ragazza decidono di rapirla e portarla in Pakistan da alcuni parenti. In un paese che non ha mai visto prima, Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura dei suoi genitori.
"Quello corretto trae origine dal sapere che la regista (nata nel 1976) all'età di 14 anni è stata rapita dai suoi familiari e lasciata in Pakistan per un anno mezzo solo perché aveva soprattutto amici norvegesi e non voleva piegarsi all'idea di non potersi comportare come loro.
È quindi uno sguardo dall'interno quello che Iram Haq ci offre grazie anche a un'ottima interprete come l'esordiente (sul grande schermo) Maria Mozhdah nel cui sguardo si può leggere una vasta gamma di sentimenti che vanno dalla felicità alla disperazione più profonda. Al centro del film c'è il rapporto tra una figlia e un padre convinto (insieme a una madre che lo sostiene) di agire 'per il suo bene'. Ciò che però maggiormente colpisce e fa riflettere è un elemento che ha le caratteristiche dell'originalità in una vicenda come questa. Quello che accade a Nisha non trae origine da un fondamentalismo religioso. Arrivata in Pakistan la ragazza dirà di non voler pregare e questo ci fa comprendere che non lo faceva neanche in Norvegia.
Quindi ciò che la famiglia pretende da lei non è legato a motivazioni di fede ma, e forse è ancora peggio, a ciò che il titolo del film esplicita: quello che dirà la gente. È il conformismo sociale a dettare l'agenda dei comportamenti nella comunità di immigrati pakistani ed è ad esso che il padre sente il dovere di aderire rischiando di giungere anche a situazioni estreme. La regista precisa che non tutto quello che accade a Nisha è successo anche a lei ma la cronaca ogni tanto ci ricorda che episodi simili accadono e non hanno quasi mai un lieto fine. Il fatto che sia finalmente una donna che li trasforma in cinema ci dice anche che qualcosa sta finalmente cambiando. Ci vorrà tempo ma per tutte le Nisha, nonostante ciò che ci racconta la cronaca, c'è una speranza". (Giancarlo Zappoli, mymovies.it)
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IO & ANNIE (1977) di Woody Allen
Versione restaurata - Vers.it e v.o. sott.it
da giovedì 17 maggio al cinema Roma
per Il Cinema Ritrovato
giovedì e martedì ore 21.30 - v.o. sott.it
venerdì e mercoledì ore 17.15 - vers.it
sabato ore 22.30 - vers.it
domenica ore 20.30 - vers.it
(Annie Hall, USA/1977) di Woody Allen
Regia: Woody Allen. Soggetto e sceneggiatura: Woody Allen, Marshall Brickman. Fotografia: Gordon Willis. Montaggio: Ralph Rosenblum. Scenografia: Mel Bourne. Interpreti: Woody Allen (Alvy Singer), Diane Keaton (Annie Hall), Tony Roberts (Rob), Carol Kane (Allison), Paul Simon (Tony Lacey), Shelley Duvall (Pam), Janet Margolin (Robin), Colleen Dewhurst (mamma Hall), Christopher Walken (Duane Hall). Produzione: Charles H. Joffe, Jack Rollins. Durata: 93’
4 Premi Oscar 1978: Miglior Film, Regia, Attrice, Sceneggiatura originale
Versione originale con sottotitoli italiani
Restaurato in 4K nel 2017 da Sony Columbia con la supervisione del regista
Un punto di svolta, una rivoluzione comica, una disintegrazione romantica. Woody Allen, come Chaplin, scopre il proprio talento nel padroneggiare il riso e il pathos. La sincopata storia d’amore tra Alvy e Annie scompagina ogni ordito narrativo (negli anni la critica parlerà di Ionesco, di Brecht e di Groucho), sullo sfondo di ‘cartoline newyorkesi degli anni Settanta’ che oggi stringono e fanno bene al cuore: glamour femminile fatto di larghi pantaloni, fragilità eccentrica e dipendenza farmacologica, i palcoscenici off del Village, Marshall MacLuhan in fila al cinema. Seems like old times: nel ricordo i due si baciano contro lo skyline visto dal Franklin Delano Roosevelt Drive, e comincia ufficialmente l’era Woody Allen, everyman senza uguali della commedia cinematografica moderna.
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LA MÉLODIE
da giovedì 17 maggio al cinema Roma
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giovedì e martedì ore 19.20
venerdì e mercoledì ore 21.30
sabato ore 20.30
domenica ore 18.30
lunedì riposo settimanale
La mélodie
Francia, 2017
Regia: Rachid Hami
Attori: Kad Merad - Simon Daoud, Samir Guesmi - Farid Brahimi, Renély Alfred - Arnold, Slimane Dazi - Padre di Samir, Tatiana Rojo - Madre di Arnold, Sofiene Mamdi - Radouan, padre di Mehdi, Ginger Romàn - Marie Pagès, Marc Brunet - Michel Peretti, Souhade Temimi - Djamila, madre di Samir, Youssouf Gueye, Mathieu Spinosi, Constance Dollé, Jean-Luc Vincent, Anaïs Meiringer
Sceneggiatura: Guy Laurent, Valérie Zenatti, Rachid Hami
Fotografia: Jérôme Alméras
Musiche: Bruno Coulais
Montaggio: Joëlle Hache
Scenografia: Sébastien Gondek
Costumi: Joan Bich
Effetti: Frédéric Savoir, Amazing Digital Studios
Suono: Hélène Lelardoux, Eric Tisserand, Laurent Poirier
Durata 102'
Colore C
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO
Specifiche tecniche
SUPER 35
Produzione
NICOLAS MAUVERNAY PER MIZAR FILMS, IN COPRODUZIONE CON UGC IMAGES, FRANCE 2 CINÉMA, LA CITÉ DE LA MUSIQUE-PHILHARMONIE DE PARIS
Distribuzione
OFFICINE UBU (2018)
https://www.youtube.com/watch?v=WnxZR7ehmz0
Simon, un famoso musicista ormai disilluso, arriva in una scuola alle porte di Parigi per dare lezioni di violino. I suoi metodi d'insegnamento rigidi non facilitano il rapporto con alcuni allievi problematici. Tra loro c'è Arnold, un timido studente affascinato dal violino, che scopre di avere una forte predisposizione per lo strumento. Grazie al talento di Arnold e all'incoraggiante energia della sua classe, Simon riscopre a poco a poco le gioie della musica. Riuscirà a ritrovare l'energia necessaria per ottenere la fiducia degli allievi e mantenere la promessa di portare la classe ad esibirsi al saggio finale alla Filarmonica di Parigi?
FUORI CONCORSO ALLA 74. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2017), HA OTTENUTO IL PREMIO SFERA 1932
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