Aethina tumida: Quattordici focolai, trovato quello Principale Rizziconi (RC),
30 Settembre 2014.
Venticinquesimo giorno dalla scoperta di Aethina tumida. Sono circa trecento gli alveari ispezionati solo oggi, l’area pullula di squadre di Veterinari e Apicoltori che metodicamente hanno intensificato gli sforzi concentrando i controlli lì dove ieri era stata scoperta la maggiore presenza di parassiti. Lo scenario sembra essere mutato sostanzialmente dall’inizio di questa complicata vicenda; chi segue le operazioni è consapevole di essere lo sconosciuto milite che combatte la più importante delle battaglie in questa nuova linea del fronte. Sono tutti protagonisti silenziosi, quelli che stanno lavorando nella zona rossa, che hanno maturato una consapevolezza: ciò che sta accedendo in questi giorni in Calabria è una disperata opera di salvataggio del patrimonio apistico regionale e nazionale. Siamo così arrivati a quattordici focolai positivi e l’impennata non è segno di maggiore diffusione del parassita, ma frutto piuttosto di una ricerca che si è fatta più intensa, stringente e mirata nell’area finora lasciata scoperta. Nulla di intentato, da questo momento in poi, perché una valutazione errata vanificherebbe il senso stesso e l’esito della missione in pieno svolgimento. C’è stata finalmente la visita al Termovalorizzatore, sollecitata a ragione da FAI Calabria: per poterla realizzare si è adoperata la Task Force Veterinaria alla cui autorità sono stati aperti i cancelli dell’area dove umido, combustibile e incombustibile vengono processati. Tutti vi hanno preso parte: Centro di Referenza Nazionale per l’Apicoltura, Istituto Zooprofilattico, Veterinari, Apicoltori. Il sopralluogo nell’area in cui i rifiuti organici sono stoccati, le particolari caratteristiche del processo di smaltimento in atto, hanno consentito l’esclusione di questa ipotesi: un dato che serviva per aggiungere un ulteriore elemento di chiarezza ad un quadro fino a ieri ancora confuso e oggi, finalmente, molto più chiaro. Nel frattempo si susseguivano le attività di controllo in atto nelle altre zone della Calabria e i contatti con chi stava operando nelle aree di Reggio Calabria e Vibo Valentia davano sempre, per fortuna, riscontri negativi. Di qui in avanti la stretta finale: l’Apicoltore di Rizziconi, individuato ieri durante la prima ispezione coordinata dal dottor Franco Mutinelli, è stato nuovamente visitato per controlli più approfonditi. Circa duecento gli alveari individuati, divisi in quattro postazioni, che dopo le verifiche di Veterinari e Apicoltori sono risultati positivi. Ma questa volta insieme alla nutrita presenza di esemplari adulti di Aethina tumida sono state trovate anche le larve: quelle prelevate ieri sono state confermate dall’IZS, quelle repertate oggi sono in attesa di conferma. Già in corso gli accertamenti per verificare se l’Apicoltore sia in possesso di altre postazioni nella stessa area e se abbia effettuato spostamenti incauti, durante l’emergenza sanitaria, dentro e fuori l’area dell’epicentro. Siamo a pochi chilometri, in linea d’aria, dal primo ritrovamento segnalato dall’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria. E’ il primo focolaio che presenta l’evidenza dello stadio più avanzato dell’infestazione di Aethina tumida, ci sono alte probabilità che sia questo il focolaio principale: l’epicentro, in tal caso, risulterebbe ben più definito e circoscritto. Gli Apicoltori oggi pensano che ci troviamo finalmente dinanzi al punto di svolta che tutti attendevano e i dati finora disponibili ci dicono che, salvo ulteriori ritrovamenti, sono fondate le speranze e alte le possibilità di una totale eradicazione. L’analisi dei georeferenziamenti degli altri focolai minori, infatti, sembra confermare che la diffusione del parassita è stata finora condizionata dai venti dominanti che in quest’area soffiano dal mare o spirano da scirocco. Ipotesi al vaglio di tutti coloro che si stanno adoperando, ciascuno nell’ambito della propria competenza, per comprendere meglio il quadro d’insieme. Le squadre di ispezione rientrano al crepuscolo e le mogli, le compagne, le figlie o le sorelle degli Apicoltori preparano un ristoro e raccontano che nella giornata si sono susseguite le telefonate di solidarietà e incoraggiamento da colleghi Apicoltori che chiamano da tutta Italia e che chiedono di non mollare proprio ora! C’è una comunità apistica trepidante, che da giorni guarda solo in questa direzione. E fa stupore che nel nostro Paese ci sia ancora così tanta gente che vuole bene alle api, che ne faccia un lavoro dignitoso, un impegno senza sosta, uno stile di vita. Come pure fa stupore che il 30 Settembre del 2014, senza che ancora il Ministero della Salute si sia pronunciato ufficialmente in materia di indennizzi, sia il giorno in cui è stata emanata la prima ordinanza di distruzione. In un alveare appartenente al secondo focolaio, è stata confermata la presenza delle prime piccole larve di Aethina tumida. A richiedere l’abbattimento totale è stato lo stesso Apicoltore, ha preteso dai Veterinari di accenderlo lui quel fuoco che con le sue api si è portato via anche ogni ulteriore rischio di infestazione per le api dei suoi colleghi. E’ anche questo l’Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Cirone Raffaele |