Considerazioni sul Decreto
Carburante Agevolato per l'Apicoltura
In data 2/02/2022 è stato pubblicato il decreto che riguarda il Carburante Agevolato per l'Apicoltura (allegato) nel quale in premessa si ricorda, la normativa di riferimento e l'impegno delle Associazioni Siciliane degli Apicoltori nel sollecitare al Tavolo Tecnico nel mese di agosto 2021, con un documento congiunto (allegato), interventi di sostegno per mitigare gli effetti della variazione climatica di altre calamità che tutte insieme, nel 2021, hanno fortemente danneggiato l'apicoltura, parliamo innanzi tutto della mancata produzione, un fenomeno divenuto negli ultimi anni una costante, con intensità crescente e già da solo sufficiente a pregiudicare la stessa sopravvivenza delle aziende apistiche; a questo, nel 2021, si sono aggiunti fenomeni emergenziali quali: incendi, mortalità per eccesso di calore e perdita di alveari a causa di alluvioni.
FAI SICILIA in particolare ha sottolineato la necessità di realizzare interventi strutturali e permanenti, che vanno anche oltre l'emergenza, necessari all'abbattimento dei costi di gestione come l'adeguamento dell'accesso al carburante e l'acquisto dell'alimentazione di soccorso, entrambi in regime agevolato indispensabile alla sopravvivenza degli alveari, a questo scopo ha successivamente inoltrato all'assessorato il documento "Interventi strutturali a sostegno dell'apicoltura regionale" (allegato).
Il decreto pubblicato non risponde alle richiesta di interventi strutturali a sostegno continuativo dell'apicoltura come da ogni parte sottolineato e richiesto, lo conferma il riferimento all’articolo 2. Co. 2 del DM 30 dicembre 2015 (allegato), che determina i consumi medi dei prodotti petroliferi impiegati in lavori agricoli, secondo il quale le regioni possono disporre la maggiorazione dei valori nei casi di avversità atmosferiche e/o andamento climatico sfavorevole e afferma testualmente " limitatamente alle assegnazioni dell'anno corrente. "
A conti fatti il provvedimento adottato è poco meno di un palliativo che come una mancetta di pochi euro "una tantum" non incide minimamente sulla gravissima situazione economica delle aziende apistiche regionali, determinata principalmente dalle mancate produzioni attribuite alle variazioni climatiche in atto e di anno in anno sempre più profonde.
Nel merito il decreto attribuisce solo per l'anno corrente l'accesso al carburante agricolo in ragione di 0,7 litri per alveare agli apicoltori che gestiscono un numero di alveari inferiore a 150 e 2,0 litri per alveare per gli allevamenti con un numero di alveari oltre le 150 unità.
Al fine di chiarire la reale valenza del provvedimento riportiamo ad esempio l'applicazione ad un'azienda da 500 alveari condotti a nomadismo il che significa da 8 a 10 apiari (postazioni) da spostare inseguendo i pascoli e da visitare, con cadenza almeno settimanale, nell'esempio si prende in considerazione soltanto il periodo produttivo cioè primavera-estate.
A questa azienda spettano 1000 litri di gasolio al prezzo agevolato di € 0,95 il litro.
Ammettendo per ipotesi che gli apiari siano posizionati all'interno de territorio provinciale è verosimile una percorrenza minima prevista di 100 Km /giorno che per per 180 giorni assommano a Km 18.000, con consumo medio 10Km/litro fanno un consumo di 1800 litri di gasolio.
Al prezzo alla pompa € 1,6 questo carburante costa € 2900 circa, posto che il prezzo del gasolio agricolo a dicembre 2021 era di € 0,95 /l per i 1000 litri attribuiti il costo è di € 950, sommato al costo degli 800 litri di gasolio alla pompa di € 1280, assommano a € 2230, cioè un risparmio ipotetico di € 670; resta da calcolare il consumo e il costo per i restanti mesi di attività meno intensa di assistenza agli alveari, tutto questo soltanto per l'anno corrente.
Ogni commento sembra superfluo.
Cosa pensiamo sia necessario?
Per prima cosa eliminare la differenziazione in litri basata sul numero di alveari gestiti dagli apicoltori, ribadiamo il concetto che tutti gli alveari contribuiscono al miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni agricole e alla stabilità dei suoli, giusto per citare soltanto gli aspetti sociali dell'apicoltura tanto declamati anche dalla Pubblica Aministrazione.
Per avere un effetto di aiuto reale anche se "una tantum" occorre per lo meno triplicare l'accesso alla quota di carburante massima attribuita cioè almeno 6 litri alveare.
Occorre anche rendere edotti gli apicoltori sulle regole di approvvigionamento presso i centri di distribuzione del gasolio agricolo e/o in alternativa presso i distributori privati.
Naturalmente è chiaro che ogni apicoltore si dovrà fornire del libretto carburante sul quale, a cura dell'ufficio competente, verrà segnata la quota di carburante a lui attribuita.
Quanto altro tempo ci vorrà per attivare questa procedura?
Non ci risulta che per l'elaborazione del decreto in oggetto siano stati consultati gli apicoltori nella qualità di soggetti competenti in materia di gestione degli allevamenti apistici.
In fine ci aspettiamo un impegno da parte del Governo Regionale al fine di equiparare il trattamento riservato all'Apicolturra, definita dalla legge nazionale 313/04 attività agricola, a tutte le altre attività agricole che godono delle agevolazioni di cui si tratta.
V.Stampa
ALLEGATI
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