I lettori di
Identità avranno la bontà di volermi riconoscere, se non altro, di non aver mai approfittato di questo spazio, avendo appunto pubblicato in tutti questi anni solo pochissimi interventi a mia firma. Lo faccio nuovamente oggi, per salutarli dopo un lustro di periodica frequentazione, nella quale ho ritenuto di dover tenere fede al primo dovere di un direttore: apparire il meno possibile, per evitare personalizzazioni improprie della testata (oltre che dell’Associazione) della quale si è responsabili, ma soprattutto per meglio seguire e coordinare, con discrezione, il lavoro degli altri.
Ed è proprio ricordando e riconoscendo il prezioso contributo di quanti in questi anni, lavorando disinteressatamente al mio fianco (il web master Sergio Adreani su tutti) hanno fatto crescere la nostra rivista (e con essa la nostra Associazione), che voglio accomiatarmi dalle amiche e dagli amici del Cepros Asti – Onlus. Esprimendo un “grazie” davvero grande anche a tutti coloro che, con le loro firme, vignette, poesie e lettere sempre argute e stimolanti (non cito alcuno, per non dimenticarne qualcuno), hanno consentito a
Identità di diventare un interlocutore privilegiato, quanto autorevole, del dibattito culturale cittadino.
Dal prossimo mese, infatti, lascerò il mio incarico, per le ragioni che sono ricorrenti in chi svolge questo tipo di attività: la stanchezza, innanzitutto, che - per quanto riguarda
Identità - fa venir meno lo stimolo indispensabile a rinnovarsi e a rinnovare uno strumento online il quale, per sua natura, non può arrestarsi un solo attimo. Come pure, venendo invece all’attività associativa vera e propria, la consapevolezza che le proprie vedute strategiche non collimino più con gli obiettivi di partenza. Un passaggio di consegne tanto consensuale quanto necessario, tuttavia, che in alcun modo può far venire meno il rapporto fiduciario e di grande stima che - per sempre - mi legherà a quanti fin dall’inizio di questo lungo periodo, hanno riposto in me la propria fiducia avallando, senza mai riserve o limitazioni, ogni mia iniziativa. Grazie a tutti, quindi, nella speranza di avervi meritato.
Nel congedarmi, infine, non potevo che tributare un omaggio all’artefice della mia (presunta) adottiva “astigianità”: Paolo De Benedetti, cui per molti anni mi ha unito - sia pure in ambiti assai differenti - la comune sensibilità verso i diritti degli animali. Secondo un percorso cronologico e bibliografico assai preciso, quello di Paolo, che propongo in questa sede per gentile concessione della rivista
Il Platano (ed. 2018).
In considerazione
delle tante festività previste in questo periodo, la Biblioteca rimarrà chiusa al pubblico dal 23 aprile al 3 maggio 2019 compresi. Buona Pasqua a tutti.