«Paolo era maestro, sempre: in cattedra o nella vita e nelle relazioni di ogni giorno, insegnava suo malgrado, con la parola e con gli atteggiamenti, con le scelte e perfino con i silenzi, cui spesso ricorreva per esprimere un dissenso che traeva forza proprio dal modo sommesso con il quale veniva dichiarato». Questa una delle tante tessere attraverso le quali Donatella Gnetti ci rende il proprio dettagliato ricordo di Paolo de Benedetti. Una serie di ritratti e situazioni da cui emerge, ancora una volta, non soltanto la disponibilità dell’amico a condividere (in ogni dove) il proprio sapere con gli altri, ma anche la sua garbata quanto ferma ritrosia nell’accettare cariche ed incarichi che lo distogliessero dal suo piacere più grande, fatto di studio, riflessione e … amore assoluto per i gatti. |